Oleg Oprisco

Dove
Chiesa di San Giuliano
piazza Repubblica
Ferrara
mappa

Quando
venerdì 6, sabato 7, domenica 8
venerdì 13, sabato 14, domenica 15
aprile 2018
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Personale

«Della fotografia mi piace la possibilità di fermare il tempo, e creare la mia versione della realtà»: Oleg Oprisco  è una fotografia «dove ci piove dentro» (semicit.) e dove tutto è autenticamente reale perché impossibile. Il giovane autore ucraino costruisce a mano i suoi set, impiega giorni per uno scatto, realizzato a pellicola con vecchi apparecchi. Ci porta dentro un mondo che non esiste, ed è quasi come essere felici: spaesati perché non riconosciamo i nostri stessi sogni, incerti su quale direzione prendere, se fidarsi oppure no, della fotografia e di quello che la nostra fantasia riesce a creare con le sue mani. Bagnati di colori inquieti ci stendiamo ad asciugare nel perimetro di una medio formato e a prendere fiato.

Oleg Oprisco ci fa sbattere costantemente contro il dubbio se l’immagine che stiamo osservando sia reale, autentica, o realizzata grazie a pesanti interventi in post-produzione. Oleg crea fotografie al confine tra surrealismo e realtà, capaci di evocare storie, magia e inquietudine, in grado di attraversare l’animo umano, e tutto questo grazie a una costruzione minuziosa, ‘artigianale’, dell’immagine.

Spesso i suoi soggetti sono donne ritratte che paiono provenire da un’altra epoca, oppure da scenari fiabeschi, quasi colte di sorpresa, immerse in un istante sospeso nel tempo. I suoi lavori ci pongono in bilico tra una sensazione di equilibrio e tranquillità da un lato, e da ansia e stupore dall’altro: Oleg Oprisco dosa colori e toni che sanno infondere calma, ma innesca la curiosità di scoprire cosa si nasconde dietro lo scenario surreale. Nei suoi scatti c’è una delicatezza devastante, capace di creare un urto di emozioni in chi li osserva, un impatto tanto coinvolgente da trasportarci esattamente lì, nascosti in un folto cespuglio di fiori.

Per sua stessa ammissione preferisce ideare e costruire l’intero set da solo, senza avvalersi dell’aiuto di nessuno: parte da un’idea, cerca la location, costruisce i costumi, suggerisce trucco e capelli, organizza l’intero scatto incentrandolo sui colori, perché tutto deve ruotare attorno ad un’unica palette di tonalità prestabilite.

Gli oggetti che spesso compongono la scena sono recuperati in giro per mercatini e vecchi studi alla ricerca di qualunque cosa possa essere impiegato nelle sue realizzazioni, adattandolo e modificandolo al fine di integrarsi perfettamente nella scena che ha in mente. Per ogni scatto impiega in media due o tre giorni, utilizzando un metodo di lavoro davvero artigianale perché cura l’intera produzione della fotografia.

Ogni sua foto rappresenta, secondo la sua idea, una scena della vita reale, che resta la sua più grande fonte d’ispirazione: «la realtà è colma di bellezza e siamo circondati da stimoli continui, basta solo saperli incanalare al meglio».

In una sua intervista dichiara: « Penso che siamo influenzati da qualsiasi cosa vediamo, ascoltiamo e leggiamo. Non si può semplicemente ignorare il mondo che ci circonda e non osservare nulla. Abbiamo un sacco di tracce musicali, istantanee, video e immagini nella nostra mente. È come un mixer gigante. Il nostro obiettivo è imparare a controllare questo mix e aggiungere le nostre note e i nostri colori personali».

Oleg non scatta in digitale, ma unicamente a pellicola medio formato, utilizzando una Kiev 6C e una Kiev 8C, apparecchi fabbricati in Ucraina durante il dominio sovietico. Le uniche modifiche che apporta ai suoi scatti sono una correzione dei colori e un ritocco delle polveri.

Bio

Oleg Oprisco è nato il 30 dicembre 1987 a Lvov, un’antica città nell’ovest dell’Ucraina dove ha studiato design e animazione 3D. Quando aveva 16 anni ha iniziato a lavorare in un laboratorio fotografico. In due anni ha imparato i segreti della professione, rivisto centinaia di migliaia di immagini riuscendo a scoprire il DNA della fotografia, scovando il codice genetico di una fotografia ideale. A 18 anni aveva già le idee chiare sul suo futuro e si trasferì nella capitale dell’Ucraina – Kiev, dove venne assunto come assistente di un famoso fotografo pubblicitario, acquisendo presto esperienza.A 23 anni, Oprisco ha intrapreso i suoi progetti indipendenti e ha scattato le sue prime immagini.

Nel suo lavoro Oleg non insegue innovazioni tecnologiche, non usa le più costose macchine fotografiche moderne. Cerca invece di rimanere nella semplicità. Semplicità di idee, come così come a livello tecnico. Per le riprese usa vecchie pellicole e macchine come la Kiev 6C e Kiev 88. Questa modesta dotazione tecnica rendono ancora più unici i suoi lavori.

Oleg Oprisco inizia un nuovo progetto progetto scegliendo una tra le idee appuntate nel taccuino che si porta sempre con sé. Dopo l’elaborazione concettuale e cromatica del lavoro, Oprisco inconcetto e la gamma cromatica generale sono programmati, Oprisco procede alla progettazione del set. Tutte le fasi preparatorie, dalla scelta del luogo e della data di ripresa, ai modelli, alla ricerca e costruzione di decorazioni, allestimenti, arrivando anche a cucire costumi e vestiti, procede sempre in autonomia, controllando tutti i dettagli, assicurandosi la migliore qualità e la perfetta corrispondenza tra idea e risultato.

Le sue foto hanno partecipato a numerose mostre private e pubbliche.