Arianna M. Sanesi

Dove
Casa Niccolini
via Romiti 13
Ferrara
mappa

Quando
venerdì 6, sabato 7, domenica 8
venerdì 13, sabato 14, domenica 15
aprile 2018
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

I Would Like You To See Me

I Would Like You To See Me” è un progetto sui femminicidi in Italia interamente prodotto dal Festival Photoreporter en Baie de Saint Brieuc, in Francia.
Da tempo pensavo a come affrontare questa tematica in modo non trito, perché oggettivamente stufa dell’iconografia esistente sul tema: un’immagine per tutte, la donna con la mano davanti al volto per proteggersi dai colpi.
Ho scelto quindi di utilizzare varie angolazioni, da quella più strettamente documentaria (ho incontrato alcune famiglie che avevano perso una figlia, una sorella, una madre) ad altre più simboliche: notturni apparentemente anonimi di edifici, still life (per raccontare storie alle quali non riuscivo ad avere accesso), ricerche iconografiche su magazines italiani dagli anni cinquanta a oggi. Non ultimo, un paesaggio italiano che spesso grida grandi dichiarazioni d’amore su tutti i muri.
Mi interessava infatti sottolineare che il femminicidio con l’amore non ha niente a che fare, nonostante negli articoli di cronaca si insista spesso sulla passione, la gelosia, la perdita di controllo.
Sono invece convinta che i femminicidi siano legati a una mancata educazione affettiva e a una cultura ancora arretrata su ruoli e diritti delle donne, così come degli uomini.

«Vengo accolta con calore da famiglie cui manca un pezzo, e ogni dettaglio parla di questa mancanza.

Quelli che riesco a incontrare (e in molti dicono di no, o si tirano indietro all’ultimo momento – e io non trovo mai una ragione valida per insistere o non capire) sono felici che io sia lì: non vogliono che le loro figlie vengano dimenticate.

Un anno, ventuno. Non sono in grado di sentire quel tipo di dolore e il modo in cui si allunga nel tempo; posso solo registrare ciò che vedo.
Le madri sono spesso loquaci, combattive, I padri più silenziosi e riservati: cerco di essere il più delicata possibile, e di combattere la sensazione di non avere il diritto di parlarne.

Percorro l’Italia da nord a sud e da est a ovest, e vedo ovunque simboli di romanticismo e passione, messaggi d’amore – felice o infelice che sia. Esamino cartelle, articoli, riviste.

Ogni tre giorni il telegiornale annuncia l’ennesimo femminicidio. Scivola via, mescolato alle altre notizie».

2018 (aggiornato al 19 Marzo)

Lin, Sara, Esther, Arietta, Anna, Nunzia, Chen, Pamela, Jessica, Francesca, Federica, Azka, Alessia, Martina, Claudia, Fortunata, Laura, Immacolata

2017

Miracle, Tiziana, Rossana, Anna, Anna, Federica, Gina, Sabrina, Vanna, Antonella, Jamir, Silvia, Patrizia, Irina, Laura, Ana Maria, Battistina, Gerarda, Wilma, Janira, I.C.A., Nidia, Letizia, Laura, Margherita, Michela, Gorizia, Binta, Natasha, Antonietta, Renata, Erika, Diana, Anastasia, Ester, Rosanna, Maria Grazia, Anita, Maria, Donata, Antoneta, Mirella, Violeta, Maria, Alba Chiara, Nadia, Mariella, Anna, Maria, Sabrina, Marianna, Gloria, Noemi, Elena, Nicolina, Giulia, Saadia, Elda, Svetlana, Migena, Norma, Sofiya, Anna Lisa, Simona, Khadija.

Fonte: inquantodonna.it, consultabili le liste a partire dal 2015.

Bio

Arianna Sanesi è una fotografa italiana che vive tra Milano e Parigi.
Dopo una laurea in Storia della fotografia a Bologna, ha frequentato il CFP Bauer a Milano.
Attualmente si dedica a raccontare storie col mezzo fotografico, concentrandosi principalmente su tematiche culturali e sociali. Nel 2013 frequenta il semestre internazionale alla Danish School of Media and Journalism. Il progetto finale su un lupo in dispersione nell’Appennino italiano, Dispersal, diventa un oggetto che viaggia e viene esposto internazionalmente. Nel 2015 riceve un grant dal Festival Photoreporter en Baie de Saint Brieuc per portare avanti il progetto “I Would Like You To See Me” sui femminicidi in Italia, che viene esposto nell’Ottobre 2015.

www.ariannasanesi.com